Riepilogo :
La cui madre è la nostra buona argilla, la nostra terra: per quanto possiamo seguire i nostri antenati, sappiamo che hanno scoperto rapidamente la ceramica e le sue possibilità.
Le stoviglie in argilla sono al primo stadio, non subiscono altro che la cottura per renderle più resistenti.
La ceramica poi comprende tutti i diversi metodi di cottura che danno come risultato la terracotta, il grès, la porcellana. Oggi è vero che i nostri produttori non si preoccupano più delle sfumature di queste parole.
Tuttavia, alcune differenze possono essere notate ad occhio nudo.
La porcellana, come il gres, ad alto contenuto di silice, vetrifica durante la cottura ed è meno porosa, più solida e con un tasso di umidità inferiore;
Riconosciamo la porcellana dalla sua finezza, vediamo la sua traslucenza, il suo colore spesso bianco. Puoi riconoscerlo anche dal suono leggermente metallico quando lo tocchi con un cucchiaio.
L'arenaria è più spessa, un po' granulosa e spesso ha i toni naturali dell'argilla: grigio, bianco, crema, nero. Il suo aspetto è più autentico, più rustico.
La terracotta o ceramica è il risultato di una seconda cottura per “smaltarla”, spesso è lucida e colorata, di moderato spessore, può però annerirsi nelle zone scheggiate.
Insomma, ce n'è per tutti i gusti e, francamente, tutte queste parole non contano più; Non ci resta che sbizzarrirci affidandoci ai nostri sensi.